Bologna avvia una nuova importante storia, dedicata alla cura del bene comune e alla partecipazione. Con i Laboratori di Quartiere potrai segnalare, creare e far votare proposte per il tuo territorio: contattaci o vieni agli incontri, per confrontarti con gli abitanti, con i tecnici del Comune di Bologna ed esperti di coprogettazione. ‘Se non ci credi partecipa! Il Quartiere comincia da te’. È questo lo slogan scelto per i Laboratori di Quartiere che inizieranno dal 19 giugno nei sei quartieri di Bologna per scegliere la destinazione di risorse pubbliche nell’ambito del Piano Operativo Nazionale Città Metropolitane (40 milioni di euro di cui 20 destinati alla riqualificazione degli immobili) e proporre interventi di manutenzione e riqualificazione di aree, immobili e giardini pubblici da realizzare anche con le risorse del bilancio partecipativo e il voto diretto online. Ma facciamo un passo indietro, da dove parte questa storia e perchè citare Barcellona, Atene e Milano?
Nello scorso mandato grazie al percorso ‘Collaborare è Bologna’ abbiamo incontrato oltre due mila cittadini e attraversato i quartieri. Un viaggio che ci ha consegnato molte proposte e ipotesi d’intervento. Tra queste l’idea di crerare un ufficio e una politica apposita, dedicata alla partecipazione e alla collaborazione civica, sotto il nome di ‘Immaginazione civica’. L’idea cioè che sia importante per l’Amministrazione mettere a disposizione della comunità luoghi, strumenti, competenze e risorse per sostenere le persone che intendono collaborare per il bene comune. Un investimento sul capitale relazionale, cioè le relazioni tra le persone, la socialità e la vivibilità dei nostri quartieri. Pensiamo al valore delle piazze, dei giardini, degli spazi di aggregazione come quelli sportivi e culturali. Abbiamo visto in questi ultimi anni la nascita delle cucine popolari, delle social street e di tante altre iniziative comunitarie. Una necessità quella di uscire dalla solitudine, scendere in strada, combattere il degrado con la socialità, la cultura la bellezza.
Stiamo parlando, in fin dei conti, del patrimonio che le generazioni passate hanno saputo creare dal dopo guerra in avanti con le case del popolo, la costruzione di bocciofile, gli impianti sportivi comunali e altri spazi comuni. Il segno di un’identità, un’infrastruttura sociale che ci ha tenuti insieme e allevati. Un’officina di cittadinanza e senso civico che ha saputo includere tanti e tante, bolognesi e nati fuori. Ogni 15 anni Bologna cambia, infatti, il 50% della propria popolazione. Migranti per l maggior parte provenienti dal nostro paese, italiani quindi. Come includerli nella vita cittadina e come più complessivamente rinnovare un patto di convivenza quotidiana? La stessa domanda se la stanno ponendo molte città altre europee.
Una riflessione attorno al bene comune e la partecipazione, che in anni recenti ha portato alla ribalta Barcellona https://www.decidim.barcelona/, Madrid https://decide.madrid.es/, Milano https://www.bilanciopartecipativomilano.it/ e Atene http://www.synathina.gr/en/.
A Bologna, nello scorso mandato abbiamo inventato i ‘patti di collaborazione’ e il Regolamento per la gestione condivisa dei beni comuni, in questo vogliamo andare oltre verso una visione della città e della sua vita comune. Bologna è la città del ‘libro bianco’ di Dossetti che ha generato i Quartieri. Ripartiamo da quella storia per iniziarne un’altra. Quello dei Laboratori di Quartiere è un processo che è iniziato nel 2017 con la presentazione a circa 400 associazioni, 150 funzionari comunali coinvolti e 6 Consigli di Quartiere convocati sul tema. Attraverso i laboratori di quartiere affronteremo temi come il progetto per la riqualificazione dello Stadio Comunale, l’utilizzo degli spazi pubblici in Bolognina, la riqualificazione di Villa Spada e di altri luoghi disseminati in tutta la città. Partiamo da luoghi un tempo chiusi e oggi ricchi di vita e partecipazione, dove tanti cittadini già spendono ore di lavoro gratuite per la ricostruzione come Instabile Portazza e molto altro.
I laboratori di quartiere sono il nuovo metodo con cui l’Amministrazione comunale si propone di coinvolgere cittadini e comunità, partono nel 2017 e si ripeteranno di anno, in anno. Per raggiungere i cittadini, anche i giovani e le persone di origine straniera è stata avviata una campagna apposita su Facebook e sono stati preparati volantini in otto lingue. I laboratori nascono dalla collaborazione fra i Quartieri e l’Ufficio per l’Immaginazione Civica dell’Urban Center.
Adesso è il momento della fase di ascolto e di emersione delle proposte dei cittadini, a luglio ci sarà la coprogettazione delle proposte che a settembre saranno pubblicizzate nelle singole zone per poi essere messe al voto, sia in forma on line che in modalità assistita nei centri civici. Per votare le proposte con cui spendere le risorse del bilancio partecipativo basterà avere più di 16 anni, risiedere e/o lavorare o studiare a Bologna, anche le persone di origine straniera potranno votare se residenti in città.
Questo l’elenco degli incontri:
19 giugno, Navile: ore 18-22 al Cubo in via Zanardi 249
20 giugno, Borgo Panigale – Reno: ore 18.30 – 22 alla palestra del Centro Sportivo Cavina in via Biancolelli 36
21 giugno, Savena: ore 18-22 alla Casa del Gufo in via Longo 12
22 giugno, San Donato – San Vitale: ore 18-22 al Mercato Sonato di via Tartini 3
26 giugno, Santo Stefano: ore 18-22 al Centro Sociale anziani della Lunetta Gamberini in via degli Orti 60
27 giugno, Porto – Saragozza: ore 18-22 al Centro Sociale Saffi in via Lodovico Berti 2/8
Per seguire questo processo abbiamo creato questo sito dedicato: http://www.comune.bologna.it/laboratoriquartiere/