Serve un fondo specifico e un grande lavoro di squadra per far partire lo sport a Bologna. Ne parlo oggi in un’intervista a Marco Bettazzi de La Repubblica Bologna, che potete leggere di seguito.
Un appello a “fare squadra” e una serie di richieste per Governo e Regione: “Serve un fondo specifico per lo Sport”, spiega l’Assessore Matteo Lepore, che raccoglie l’allarme lanciato su Repubblica dalle società in affanno per l’emergenza coronavirus.
Società e lavoro rischiano, cosa fate per sostenerli?
Sport e cultura sono stati i primi settori a fermarsi e forse saranno gli ultimi a ripartire. Come assessori allo Sport porteremo al ministro Spadafora alcune richieste, fra cui la sospensione fino ad autunno dei canoni sugli impianti, un sostegno al reddito dei collaboratori e un piano nazionale di salvataggio per lo sport, con risorse per società ed enti locali. A Bologna ci sono circa 150 impianti sportivi comunali: rischiamo di averli incustoditi per 3-4 mesi, con furti e vandalismi, che poi comporterebbero costi superiori per la collettività.
Questo per quanto riguarda il Governo, ma qui?
Sto già incontrando le società sportive e il 9 aprile avremo un tavolo specifico in Regione dove porteremo altre richieste più locali. Gli impianti pubblici si reggono su piani economici che stanno in piedi con la presenza dei cittadini, altrimenti rischiano di saltare. Per questo servono garanzie verso le banche e un fondo specifico per lo sport della Regione, che ha più risorse dei Comuni.
Ma il Comune cosa fa? Tagli alle tasse?
Tutto quello che è stato annunciato sulla sospensione delle imposte vale anche per le società sportive, il sindaco ha annunciato una manovra da 10 milioni sulla Tari dopo Pasqua che aiuterà anche loro. Io faccio un appello alle società a fare squadra come forse non si è mai fatto prima, non devono vedere il Comune come controparte ma come interlocutore per risolvere i problemi, anche verso Governo e Regione.
Le concessioni si reggono su investimenti che le società ora non sono in grado di sostenere, ci sarà una moratoria?
Vista l’emergenza potremmo arrivare a modifiche concordate, i gestori non vanno penalizzati, è interesse di tutti, però servono norme nazionali.
Che ne sarà del Dall’Ara?
Il mondo dei professionisti si è fermato e aspetta di capire quale sarà il proprio futuro, vedremo. Sullo stadio c’è un rapporto costante, l’ad del Bologna Fenucci vuole andare avanti: adesso siamo a testa bassa sull’emergenza, quando la rialzeremo ci occuperemo anche di quello.
Cambiando settore, e delega, anche la cultura rischia grosso…
Assolutamente, siamo stati ricevuti come assessori dal ministro Franceschini lunedì e abbiamo chiesto di allargare i sostegni a questi lavoratori, perché ci sono operatori sotto la soglia di povertà. Purtroppo sport e cultura vivono oggi i problemi che per tanti anni non si sono voluti affrontare, rischiano di pagare il conto le fasce più deboli. Il Governo inserirà misure di sostegno, mentre noi chiediamo risorse per gli enti locali perché siamo noi Comuni a conoscere le realtà sul territorio.